sabato 20 agosto 2011

CONSUMO DI TERRITORIO: AUTOSTRADE, CENTRI LOGISTICI, IPERMERCATI... UNA COLATA DI CEMENTO CHE AVANZA


Dibattito al Festival NoDalMolin per i Beni comuni 2011
 
 
Consumo di territorio: autostrade, centri logistici, ipermercati... una colata di cemento che avanza

Domenica 28 agosto, ore 18.30,
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Spazio Dibattiti Teatro Tenda
Tavola rotonda/assemblea con rappresentanti dei comitati in difesa della terra della provincia di Vicenza e Domenico Finiguerra (Sindaco di Cassinetta di Lugagnano)

Il territorio vicentino e la città di Vicenza sono più che mai sotto pressione: costruzione di nuove autostrade e opere complementari (Pedemontana, Valdastico Sud e Nord, raddoppio dell’A 4, Valsugana), cementificazione di ampie aree con ipermercati, centri logistici, edilizia abitativa (Vicenza, CIS, Longare, Grumolo delle Abbadesse...).

Nonostante l’alluvione e il disastro ambientale, l’idea di uscire dalla crisi con sempre nuovo consumo di territorio resiste nella testa dei nostri politici e imprenditori. Nel dubbio che questo sia possibile, intanto fanno avanzare asfalto e cemento. L’uscita dalla crisi (nata dalla speculazione in primo luogo edilizia) non passerà da queste presunte soluzioni ma da un nuovo modello sociale di gestione dell’economia, dei trasporti, dell’edilizia.

martedì 16 agosto 2011

ABUSIVISMO EDILIZIO VENATORIO NEL VICENTINO


Dev’essere un modo per sentirsi più comodi. O per giocare a far la contraerea.  E’ proprio difficile capire che cosa passa nella testa di persone normalissime, almeno in apparenza, che quasi si trasformano con un fucile calibro 12 in mano.   Cosa pensare quando si osservano le altane in legno e metallo, alte parecchi metri, le baracche divenute veri e propri bunker con tanto di feritoie e recinzioni realizzate nei boschi del vicentino?  Quasi linee fortificate permanenti, da dove cacciatori con buona scorta di munizioni sparano a chi ha la malcapitata idea di svolazzare a tiro.  Simile la situazione di Lumezzane (BS), dove il bunker di caccia talvolta sembra un accessorio da giardino delle ville immerse nei boschi.
Iniziano, però, a giungere i primi riscontri alle richieste di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni interventi inoltrate dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, grazie alle preziose segnalazioni degli attivisti locali della Lega per l’Abolizione della Caccia  alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti con la finalità di verificare se tali installazioni permanenti siano state autorizzate sotto il profilo paesaggistico e per gli aspetti urbanistici.
Il Responsabile del Servizio edilizia e urbanistica del Comune di Malo (VI) ha risposto (Comune di Malo, nota n. 17317 del 10 agosto 2011) all’esposto del 4 luglio 2011 relativamente alle altane di caccia e ai bunker del Monte Pian che per tali strutture non risultano mai presentate istanze di autorizzazione, “né risulta siano mai state rilasciate autorizzazioni edilizie o ambientali siano esse temporanee o permanenti”, rimanendo in attesa degli esiti finali degli accertamenti della Polizia localeper le valutazioni definitive.



Il Responsabile del Settore tecnico (4°) del Comune di Castelgomberto (VI) ha risposto (nota n. 8875 del 5 agosto 2011) all’esposto del 13 luglio 2011 riguardo alle altane di caccia in Contrada Carletti e in località Canton che le “opere … segnalate non risultano essere oggetto di alcun provvedimento autorizzativo in materia edilizia … pertanto necessita l’adozione dei provvedimenti” relativi agli abusi edilizi “anche in considerazione della presenza di vincolo di cui al D. Lgs. n. 42/2004” (vincolo paesaggistico).
Oltre ai Comuni competenti, sono stati coinvolti il Ministero per i beni e le attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Verona, il Comune di Castelgomberto, i Carabinieri del G.T.A. di Treviso, il Corpo forestale dello Stato e – per gli eventuali aspetti di competenza – la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza.
Emerge, quindi, una situazione di abusivismo edilizio a fini venatori, meritevole dei necessari provvedimenti di legge concernenti demolizione e ripristino ambientale nei confronti di queste linee Maginot ben poco virtuose.

GIU' LE MANI DALLA VAL POSINA

Lettera aperta agli abitanti di Laghi da parte del comitato “L’acqua e il bosco della Val Posina”.








Lettera aperta agli abitanti di Laghi da parte del comitato “L’acqua e il bosco della Val Posina”.
Ambiente, natura, salute, aria sana, turismo sostenibile, amore per la Terra di Laghi … forse no!
… E no ghe xe gnente da star tranquili …
La sera del 15 luglio, presso la struttura attrezzata del Campo sportivo di Posina, il Comitato ha promosso un incontro pubblico – con la presenza di tecnici ambientali - per approfondire, chiarire e rendere evidente il disastro ambientale e territoriale che sta avvenendo grazie alla riapertura della “Miniera Zanconi”. Nonostante la capillare informazione (lettera porta a porta) non c’è stata una buona partecipazione – almeno non come avremmo voluto - dei cittadini di Laghi. Erano presenti circa dieci locali e per noi questo può significare solo due cose: 1) che non siamo riusciti a coinvolgere, incuriosire e rendere partecipe la popolazione alla protesta e ai tentativi di svelare gli opportunismi truffaldini delle diverse Istituzioni Politico/Amministrative, le quali pensano di poter stravolgere, comprare ed adattare ogni cosa a proprio piacimento; 2) che la popolazione è strumentalizzata, impaurita e bloccata dal “potere politico” della nostra Amministrazione Comunale dove la ragione, il buon senso, le ingenue e minimizzanti rassicurazioni sono usate solo per nascondere le “evidenti” incompetenze (per “competenza” intendiamo “la capacità di disporre degli strumenti adeguati per svolgere un determinato compito”.) Nei giorni seguenti al 16 marzo 2011 - serata nella quale è stato presentato il SIA - si è dato avvio ad un comitato di protesta contro il rinnovo della concessione mineraria e la petizione agli Enti preposti è stata sottoscritta da ben 130 persone. Questo ci è sembrato essere un positivo incoraggiamento per continuare a sensibilizzare la gente nel riconoscere i “soprusi” che le diverse Istituzioni Politico/Amministrative, più o meno consapevolmente, stanno imponendo al nostro territorio. Anche se non è stato piacevole constatare che la maggioranza della nostra Amministrazione Comunale aveva deciso di non voler essere coinvolta nella lotta intrapresa dal Comitato, abbiamo deciso di continuare la nostra battaglia sicuri, almeno, di non essere ostacolati, ignorati o considerati degli illusi. Oggi, a distanza di 5 mesi e, naturalmente, dopo le mancate risposte alla petizione del Comitato, da parte degli Enti preposti (essa comunque ha “smosso le acque e rotto le scatole”) - la riapertura della “Miniera Zanconi” non è più solo una spada di Damocle, ma rischia di essere una certezza - … e, poiché ufficiosamente, siamo venuti a sapere che la Regione considera “la miniera di bentonite un sito di interesse nazionale, per le qualità di potere assorbente del minerale” riteniamo di poter concludere - con una certa sicurezza e con “terrore”- che essa sia già stata destinata a diventare una discarica per i rifiuti tossici, più o meno, nazionali. Quanto successo, nel periodo di aprile, con il brillamento di alcuni ordigni esplosivi con gas tossico nel cantiere minerario Boaro è un atteggiamento che la dice lunga sulla considerazione che le Alte Istituzioni nutrono nei confronti del nostro territorio e del rispetto alla popolazione (miniera di bentonite a forte potere assorbente delle tossicità + posto isolato e poco abitato + popolazione non avvisata + segreto militare => ma lo sa il Sindaco qual’é il suo compito? E non si nasconda dietro al fatto che gli ordini venivano dall’ALTO! La tutela alla salute della popolazione e quindi gli avvisi per ogni sua eventuale evacuazione, anche volontaria o consapevole, era un suo fondamentale compito!)
Tutti ormai - come abbiamo visto anche attraverso i mass media – sappiamo che il settore dei rifiuti e delle discariche è un business per le ecomafie … non certamente per le casse del nostro Comune e tanto meno per la salute degli abitanti … anzi.
Poiché tristemente stiamo constatando che negli abitanti di Laghi, dopo l’iniziale indignazione, è subentrato l’appiattimento, la demotivazione, l’impotenza e la rassegnazione rientriamo prepotentemente nelle vostre case per stimolare la vostra coscienza e perché poniate attenzione a quanto sta avvenendo nel nostro piccolo paese, anche, a causa delle negligenze (o incompetenze) dei nostri Amministratori. L’esaltazione solo verbale e superficiale con la quale vi vengono propinate le rassicurazioni, che da parte dell’Amministrazione Comunale è stato fatto tutto il possibile, è pura retorica. Non è assolutamente vero che è stato tentato, o che si sta tentando, tutto il possibile … ed è chiaro che il nostro Sindaco non sa da che parte stare - pur di nascondere le sue negligenze, le sue incompetenze e le sue incapacità a prendere delle decisioni serie per il paese e per il territorio - si nasconde dietro alle dovute e già sperimentate “ordinanze di divieto di passaggio” per la strada del paese e di “richiesta di stralcio dell’area mineraria”. Ma chi non ha la memoria corta si dovrebbe ricordare a cosa sono servite e come sono state osservate le ordinanze e i divieti fatti dalla precedente Amministrazione nel 2001. Quante patenti e quanti mezzi sono stati sequestrati? Quanti soldi sono entrati nelle casse comunali con le multe ai camion? Quindi possiamo, anche adesso, prevedere a che cosa serviranno queste nuove ordinanze - se non a proteggere chi le ha fatte dall’essere scoperto nella sua negligenza: aver dato, con un tacito assenso, parere favorevole alla riapertura della miniera => non è stato fatto il ricorso al TAR al momento giusto, cioè nei 60 giorni seguenti la presentazione del VIA della Regione avvenuto col Decreto n.89 del 2009. Inoltre la richiesta di stralcio dell’area mineraria dal Comune di Laghi - ammesso che venga accettata - non protegge rispetto ai danni ambientali e paesaggistici che, comunque, si avranno sul territorio del paese. Se il nostro Sindaco e, con esso un Consiglio Comunale che ha dimostrato di non aver il coraggio né delle proprie idee, né delle proprie azioni, si è convinto e vuol convincere di essere nel GIUSTO e di aver fatto TUTTO IL POSSIBILE per impedire la devastazione che avverrà se verrà riaperto il cantiere minerario deve, invece, prendere coscienza che è proprio a causa di questo atteggiamento minimizzante, di questo non agire e della mancanza di partecipazione che rischia di svendere il territorio, la dignità e la salute psichica e fisica dei suoi cittadini. E’ un’accusa forte - che prima di essere stata fatta pubblicamente è stata fatta singolarmente e in Consiglio Comunale – tuttavia ciò non sembra aver turbato gli animi e le sicurezze di tutta l’Amministrazione di Laghi, anzi è apparsa come una scocciante ingerenza e una perdita di tempo (tale da giustificare al Sindaco, la possibilità di ripetere l’errore fatto nel 2009 (o di voler ripetere?) con un nuovo tacito assenso => egli invitato il 29 giugno 2011 a partecipare alla “Presentazione del progetto di rinnovo della concessione/Via” indetta per il 6 luglio si è RI-DISINTERESSATO del problema miniera Zanconi ritenendo di poter non essere presente a causa di altri impegni … scusate ma a che cosa serve il Consiglio Comunale? E le deleghe?) … e allora riteniamo di sottolineare che è necessario che, questi signori, si accorgano che stanno, volenti o nolenti, condividendo la sorte dei loro amministrati. Tutti noi del Comitato ci stiamo augurando di aver capito male, rispetto alle attenzioni di cui è oggetto la miniera Zanconi, ma se avverrà che il “buco” potrà essere chiuso con rifiuti più o meno tossici, (quindi, anche, passando per le strade di Laghi, visto l’interesse nazionale della miniera!) … allora siamo certi che il nostro Sindaco potrà finalmente fare le sue scelte “virtuose” per valorizzare il territorio e lasciare alle generazioni future un sicuro segno di degrado e di annientamento del paese. Il comitato è consapevole di percorrere una strada molto difficile, ma non accetta di tacere sulle “incompetenze” (e ripetiamo per “competenza” si intende “la capacità di disporre degli strumenti adeguati per svolgere un determinato compito”) della nostra Amministrazione Comunale. Se poi la popolazione di Laghi ritiene di accettare quanto viene loro assicurato, non pianga poi … per la mancata solidarietà!

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