Come? sostenendo economicamente il ricorso al TAR LAZIO contro l'insussistenza della dichiarazione di emergenza e l'eccesso di potere del Presidente del Consiglio, per l'incompletezza della VIA e l'irregolarità della Conv. Econnomica. Il ricorso è promosso dagli espropriati dalla Superstrada a pagamento Pedemontana Veneta poiché unici soggetti titolati a farlo. Come cittadini dobbiamo sentire l'obbligo di aiutarli a sostenere il gravoso onere economico del ricorso, poiché con esso difendono i diritti e gli interessi di tutti: difesa del territorio, difesa della salute,difesa della qualità della vita e difesa della democrazia.
Sono sufficienti 10€, possibilmente 20 o più, versati tramite bollettino postale al CCP 6900767 INTESTATO A "ASSOCIAZIONE PER LA PROMOZIONE PER LA QUALITA' DELLA VITA NELL'OVEST VICENTINO" CAUSALE "PRO RICORSO NOV 2010 CONTRO AUTOSTRADA SPV". E' possibile anche versare con bonifico bancario IBAN IT40P076011800000006900767 stessa intestazione e causale.
IL NOSTRO NO ERA UN SI: nel marzo 2001 la conferenza dei sindaci aveva approvato con 35 voti a favore su 36 la Superstrada Pedemontana Veneta.
LA MOBILITA' muove persone e merci sul territorio e richiede l'uso di molti strumenti: le strade, le ferrovie, i corsi d'acqua. Non ha più senso fissarsi solo sulla strada: lo strumento più costoso,più inquinante, più dispersivo. Bisogna rovesciare questo modo di concepire il territorio.
IL NOSTRO NO ERA UN SI: nel marzo 2001 la conferenza dei sindaci aveva approvato con 35 voti a favore su 36 la Superstrada Pedemontana Veneta, stabilita dalla finanziaria del 2001, dalla A31 alla A27 sul sedime di una preesistente provinciale Gasparona. Era previsto il suo allargamento a 4 corsie. Si trattava di 70 km per 44 accessi. In quell’occasione la Regione Veneto col presidente GALAN, la provincia di Treviso col Presidente ZAIA, la provincia di Vicenza col presidente DAL LAGO, abbandonarono la seduta, e lavorarono fino ad oggi per una autostrada. Quella soluzione era largamente condivisa e accettata. dal 2001 al 2011 credo che quella soluzione avrebbe potuto essere costruita e oggi essere già in funzione. i Comitati dall’avvio del commissariamento 15 agosto 2009 e del Project Financing chiedono di tornare a quella soluzione.
LA MOBILITA' muove persone e merci sul territorio e richiede l'uso di molti strumenti: le strade, le ferrovie, i corsi d'acqua. Non ha più senso fissarsi solo sulla strada: lo strumento più costoso,più inquinante, più dispersivo. Ogni strada distrugge e sostituisce cemento o asfalto ad agricoltura fertile. Distrugge territori e intercetta corsi d'acqua aggravandone i problemi di gestione a valle. Toglie Risorse più di quante ne aggiunga. Cancellare il territorio non costa nulla a chi fa le strade, chi le costruisce guadagna dalla distruzione dell'agricoltura. Questa contabilità non viene fatta, nessuno la tiene e a nessuno ne viene chiesto conto. Bisogna rovesciare questo modo di concepire il territorio
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