domenica 9 ottobre 2011

EMERGENZA ABITATIVA A BASSANO

Le scelte di bilancio dell'amministrazione penalizzano le "vite di scarto". Ne è convinto il Sunia
Di Sunia - sede di Bassano del Grappa






Nulla più del bilancio consuntivo consente di giudicare quello che una amministrazione locale ha fatto. C'é l'interrogazione che i poveri (circa 1/3, le "vite di scarto" é stato detto) rivolgono alla parte benestante o opulenta della nostra società (circa i 2/3) secondo la celebre ripartizione del sociologo tedesco Peter Glotz.

Questa realtà esiste anche a Bassano specie per la questione casa e l'attuale situazione di recessione usura i riferimenti ai tradizionali punti di appoggio: lavoro, economia che gira, assenza di cause per possibili conflitti sociali, ecc.
Il bilancio comunale di Bassano è un documento arido ma ricco di idee, raramente da noi condivisibili. E in futuro lo esamineremo per tutti su queste pagine sperando che si apra una discussione al riguardo. Certo, il governo ha ridotto i trasferimenti ai comuni, che però hanno acquisito una capacità di imposizione che prima non avevano. Ma il problema vero é un altro: non si possono fare spese voluttuarie, per gli spettacoli, per il tempo libero e poi lamentarci che per la casa non ci sono soldi. Non si tratta cioè di una questione solo contabile ma di scelta di dove e per chi spendere. Nel dicembre 2010 abbiamo depositato una documento con analisi e proposte, che la maggioranza consiliare ha disattese perché nelle delibere approvate non c'é letteralmente un euro per dare una casa agli sfrattati.
Una proposta di soluzioni
Quando chiamiamo il comune di Bassano ad operare non ci limitiamo alle parole. Al sindaco, poco dopo la sua elezione, questo inizio estate alla assessora Breda abbiamo fatto delle proposte praticabili, purché si superi l'arruolamento fra le file dei 2/3.
1) La L.R. 10/96, all'art. 11, attribuisce ai comuni la possibilità di assegnare direttamente il 15% delle abitazioni che l'Ater si appresta ad assegnare. La norma prevede di innalzare questa percentuale chiedendo l'autorizzazione alla Regione.
2) Il comune aveva sessanta alloggi sfitti in proprietà. Invece di curarne la manutenzione stipulando, ad esempio un mutuo in conto capitale, l'attuale amministrazione ha deciso di venderli tutti. Tale situazione di omessa manutenzione che ha causato un grave danno al patrimonio comunale si é prodotta in questi ultimi anni. Con questa scelta politica la maggioranza comunale di Bassano si é preclusa la possibilità di offrire agli sfrattati una soluzione abitativa, cioè umana.
3) Il comune può locare alloggi sul mercato libero od a canone concordato e sub-locarli ad affitto adeguato al reddito famigliare degli sfrattati. Anche qui si obietta che mancano i soldi
Dove trovare i fondi
La L. 431/98, all'art.2, comma quattro, prevede, per gli alloggi sfitti da almeno due anni, la possibilità per i comuni di portare l'aliquota ICI dal 7 per mille di quella ordinaria al 9 per mille. Da almeno quattro anni facciamo invano questa richiesta/proposta, prima al centro destra ora al centro sinistra. Nulla da fare, si obietta, per la mancanza dei dati (indirizzo e proprietario degli alloggi sfitti). Difficile farsi ascoltare da chi non vuol sentire. Per questo é stata lasciata cadere la nostra proposta di acquisire tramite l'Etra, gestore dell'acquedotto, i dati circa la quantità di acqua utilizzata nelle varie abitazioni: se in un appartamento si registra, ad esempio, un consumo di una decina di metri cubi di acqua all'anno é ragionevole che esso non sia abitato. Trattandosi di utenze l'Etra ha l'indirizzo completo, compreso il piano, ed il nome del proprietario. Perchè l'amministrazione non l'ha "utilizzata"? Quanti soldi ha perduto? Gli amministratori ora, finalmente, affermano che si stanno muovendo nel senso chiesto dal SUNIA. Però vedremo se l'applicazione sarà rigorosa o se ci saranno "eccezioni" per i soliti noti.
Per le persone in difficoltà economica il comune prevede varie elemosine e provvidenze. Tutte cose meritorie, da mantenere, che si inseriscono nel tradizionale intervento dei poteri pubblici dalla legge Crispi (1890) in poi. Certo, il comune di Bassano é moderno, però in questa parte del suo bilancio consuntivo 2009 si sente odore di un secolo fa e molto si potrebbe fare di diverso, come abbiamo proposto e come spiegheremo la prossima volta, perché gli spazi, come le case, non sono sufficienti (anche se non possiamo non ringraziare BassanoPiù di darci questa grande opportunità di informazione).
Con le cifre alla mano, quindi, si può sostenere che l'attuale amministrazione avrebbe avuto, invece, gli spazi finanziari per accentuare nel corrente anno la giustizia sociale e l' umana solidarietà verso le famiglie povere, sfrattate. Per far questo avrebbe dovuto "deludere"alcuni degli "amici" e degli "amici degli amici" della società bassanese dei 2/3. Però bisogna aver sempre presente che dietro a ogni sfratto ci sono spesso gli occhi vispi ma impauriti di un bambino, quelli ansiosi di un padre e di una madre, quelli stanchi e rassegnati al peggio di una persona anziana.
Non far entrare questa problematica nel bilancio comunale é segno di indurimento delle coscienze e di caduta delle sensibilità umane. Lo diciamo anche ai due terzi dei bassanesi.

Vicenza Più 9 ottobre 2011

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