mercoledì 21 dicembre 2011

LA PEDEMONTANA FRIULANA E' IN PERICOLO


La Regione Friuli-Venezia Giulia intende affidare in concessione la progettazione, la realizzazione e la gestione del raccordo autostradale A28-A23 Cimpello-Sequals-Gemona a ditte private utilizzando lo strumento della finanza di progetto.
L’autostrada si dovrebbe sviluppare secondo due tronconi:
• la parte a sud – Cimpello-Sequals, prevede il raddoppiamento dell’attuale superstrada gratuita a 2 corsie (completata solo nel 1998), trasformandola in autostrada a pagamento a 4 corsie con 2 corsie di emergenza ridotte, che di fatto verrebbe regalata alla ditta costruttrice
• la parte a nord – Sequals-Gemona, di nuova costruzione, si dovrebbe snodare lungo il paesaggio collinare dei comuni di Castelnovo, Pinzano, Forgaria con lunghi tratti in viadotto e alcune gallerie, per oltrepassare il torrente Arzino e costeggiare il fiume Tagliamento in prossimità degli argini e infine attraversarlo con due viadotti di lunghezza di 450 e 380 m, separati da un tratto in appoggio in corrispondenza di un’isola centrale, nei Comuni di Forgaria e di San Daniele del Friuli.

Lungo il tracciato autostradale in progetto – nato improvvisamente nel 2009 trasformando un vecchio progetto di strada al servizio della comunità in un’autostrada scollegata dalla viabilità locale – si trovano ZPS come i Magredi del Meduna, SIC tra cui il fiume Tagliamento (ultimo fiume alpino morfologicamente intatto e per questo studiato da ricercatori di tutto il mondo) e un’altra decina di siti naturalistici a vario titolo protetti.

L’impatto dell’opera risulta devastante; nei documenti della Regione gli effetti sull’ambiente sono definiti “molto negativi”, in altri documenti si parla dei costi sociali, paesaggistici e ambientali con modificazione su scala locale degli habitat per flora e fauna.

Uno studio della provincia di Pordenone, relativo al vecchio progetto di strada a scorrimento veloce a 2 corsie con un transito giornaliero di 18.000 veicoli, evidenziava come in molti punti del tracciato l’inquinamento acustico e atmosferico si avvicinasse o superasse i limiti di legge. Cosa accadrebbe con un’autostrada per cui il transito previsto, prevalentemente di mezzi pesanti, oscilla tra i 23.000 transiti giornalieri iniziali e i 53.000 del 2050? In alcuni paesi interessati dal progetto le scuole dell’infanzia e le scuole primarie si troverebbero in un raggio di 500 metri dall’autostrada, quelli più fortunati sono a meno di 2 chilometri.
Ma tutto questo non è sufficiente a far desistere da un progetto costoso e inutile. La nuova autostrada diventerebbe infatti un doppione dell’attuale A23 Tarvisio-Palmanova (la differenza è di 2 Km su tragitti di oltre 100) e non servirebbe nemmeno a decongestionare la A4 Trieste-Venezia su cui, tra l’altro, stanno iniziando i lavori per la terza corsia. Di fatto la pedemontana friulana diventerebbe un corridoio di mero passaggio e vedrebbe svanire ogni possibilità di sviluppo sostenibile.
Il Comitato A.R.C.A., sorto spontaneamente nel marzo del 2011, si sta muovendo per informare la popolazione su questo progetto che alcune amministrazioni locali hanno cercato di far passare sotto silenzio o minimizzato e sta collaborando con altre amministrazioni per un diverso sviluppo del proprio territorio.

INFORMAZIONI:
All’indirizzo http://www.comitato-arca.it/ sono reperibili i documenti della regione e molte altre informazioni in merito a questo progetto.

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